Il discorso del Presidente del Consiglio Monti rappresenta sopra ogni altra cosa un passo fondamentale verso il percorso di modernizzazione dell’Italia. Mai come oggi si avverte lo stacco tra la politica (e i politici) della seconda repubblica e chi ha, nei fatti e nei comportamenti, aperto una fase nuova nella vita pubblica italiana.
Non vi è stato nulla di algido e nulla di retorico nelle parole di Monti. Al contrario è emersa una visione nitida e appassionata del paese e del suo futuro; non il breviario di un tecnico moderato dunque, ma il coraggioso manifesto ideale e politico di un leader politico progressista e riformatore.
Per la prima volta, dopo vent’anni di populismo, chi si riconosce in un pensiero liberale, democratico e popolare sente che la costruzione di una casa solida è a portata di mano. Questo fatto è destinato a rompere una volta per tutte gli steccati ideologici nel nostro paese. Da domani il confronto sarà tra modernità e conservazione più che tra destra e sinistra.
Questa è stata ed è la nostra battaglia.
Italia Futura ha lavorato negli ultimi tre anni per costruire, con orgoglio e determinazione, una rete di competenze locali e nazionali pronte a impegnarsi direttamente in politica per costruire un soggetto popolare, liberale e riformista. In questo percorso abbiamo incrociato un mondo, quello dell’associazionismo cattolico, che ha rafforzato e completato la nostra proposta.
Il 17 novembre l’iniziativa “Verso la terza Repubblica”, a cui hanno partecipato più di 7.000 “dirigenti” delle diverse organizzazioni, ha dato il senso della forza e della novità di un progetto di cambiamento costruttivo che si è esplicitamente richiamato ai comportamenti e all’azione del Presidente del Consiglio.
Abbiamo messo a disposizione del Presidente Monti il lavoro fin qui svolto. Le associazioni regionali e provinciali, formate da persone della società civile e amministratori locali, hanno iniziato la raccolta delle pre-firme per essere presenti come movimento politico alle prossime elezioni. Le persone che rappresentano le “competenze settoriali” della nostra associazione hanno dato disponibilità a un impegno diretto che implicherebbe la rinuncia o la sospensione di percorsi professionali di successo.
Siamo pronti.
Siamo pronti a impegnarci per dar vita ad un nuovo soggetto politico che rappresenti il cambiamento e che dia solidità e fondamento democratico ad un’agenda riformista e liberale. Un progetto che le parole pronunciate ieri dal Presidente del Consiglio hanno ben rappresentato.
Siamo pronti a seguire il Presidente Monti in una battaglia in cui la classe politica di questa seconda repubblica mostrerà (già lo sta facendo) il volto feroce di chi sa di appartenere al passato e di essere destinato alla sconfitta.
Perché una sana e costruttiva proposta di discontinuità possa prevalere sui populismi di ogni colore occorrono due elementi.
Una leadership che abbia un potenziale aggregante di rappresentanza più ampio rispetto al solo mondo di Italia Futura e un’offerta politica che mantenga e rafforzi quella promessa di rinnovamento che è nel nostro DNA e che non siamo disposti in alcun caso a tradire.
Nessun attivista di questa associazione ha bisogno di candidarsi a una carica elettiva per vivere, ma tutti, e ribadiamo tutti, i militanti di Italia Futura sentono fortissima la responsabilità di dare un contributo e un seguito operoso al lavoro compiuto in Italia, in Europa e nel mondo dal Governo Monti.
Ci siamo, siamo pronti a mettere a disposizione il nostro capitale di partecipazione civile. Siamo pronti a lavorare per quei milioni di “italiani ignoti” che tengono in piedi, nonostante tutto, il nostro straordinario Paese.