Segue articolo realizzato dalla Redazione della Gazzetta del Mezzogiorno e pubblicato sul sito della medesima testata giornalistica.
Nell’agosto del 2004 la Regione Puglia ha varato una ‘sanatoria’ con la quale ha evitato di fatto di adempiere a dichiarazioni di incostituzionalità del 2002 di disposizioni legislative regionali. La questione riguarda l’apertura agli esterni di due concorsi per complessivi 863 posti, inizialmente riservati solo a determinati dipendenti regionali. Lo ha stabilito la Corte costituzionale (sentenza 354, depositata oggi) ritenendo che la Regione abbia violato gli articoli 3, 97, 24 e 113 della Costituzione approvando l’articolo 59, comma 3, della legge regionale del 4 agosto 2004 n.14 (Assestamento e prima variazione al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2004).
L’incostituzionalità riguarda i provvedimenti relativi alla riapertura dei due concorsi banditi nel 1998-1999, i cui risultati erano già stati annullati dal Tar perché gli 863 posti erano riservati totalmente al personale interno che avesse una determinata qualifica. Ciò aveva sollevato numerosi ricorsi, anche da parte di dipendenti regionali sprovvisti di quel determinato livello professionale.
Dopo l’annullamento del giudice amministrativo, la Regione aveva riaperto i concorsi, limitando però agli esterni il numero dei posti a disposizione: 60 degli originari 863 cui si riferivano i concorsi interni annullati. Secondo il Consiglio di Stato, che ha sollevato la questione di legittimità costituzionale accolta oggi, la Regione Puglia avrebbe dovuto bandire concorsi aperti agli esterni per almeno il 50% di questi posti, proprio nel rispetto dei principi fissati dalla Consulta. Questo obbligo, sempre secondo il giudice amministrativo, non è stato osservato dalla Regione perché l’ente regionale ha fatto una sanatoria con la disposizione legislativa censurata oggi dalla Consulta «che ha fatto pienamente salvi gli esiti delle procedure concorsuali annullate dal giudice amministrativo, così determinando il ridotto numero di posti messi a concorso con la delibera impugnata».
Arriva anche quest’anno a Torremaggiore un nuovo progetto di sicurezza stradale finalizzato alla riduzione delle cosiddette stragi del sabato sera.
Il progetto di educazione stradale denominato “Drugs on Street” è stato finanziato dal Dipartimento Nazionale delle Politiche Antidroga e promosso dal Sottosegretario Carlo Giovanardi.
Il progetto è coordinato dalla Prefettura di Foggia e realizzato mediante controlli sul territorio da parte di agenti delle forze dell’ordine e personale sanitario messo a disposizione dai SERT della provincia di Foggia.
Il comune di Torremaggiore partecipa attivamente perché promotore del progetto e comune capofila della provincia di Foggia, il tutto progettato e curato dall’ex assessore alla sicurezza Domenico Di Pumpo di concerto con l’autoscuola della Garganica di Peppino Tuosto.
Infatti il comune di Torremaggiore ha sottoscritto un accordo di collaborazione con il Dipartimento delle politiche antidroga inserito nell’ambito del progetto nazionale denominato DOS che è un network nazionale per la prevenzione degli incidenti stradali causati da alcol e droghe.
Il progetto ha lo scopo di sensibilizzare i giovani contro i rischi derivanti dall’uso di alcol e droghe nonché creare la coscienza dei conducenti e la consapevolezza che il veicolo è un’arma che spesso uccide gli innocenti.
E’ indispensabile quindi promuovere, sensibilizzare, istruire, educare, ricercare e sperimentare nel settore di contrasto della guida in stato di ebbrezza o dopo aver assunto sostanze stupefacenti.
Il progetto si svolge in due fasi.
La prima fase si svolge all’interno delle scuole, nei centri di aggregazione dei giovani, all’interno delle discoteche, negli oratori, ecc.
La seconda fase si svolge sulle strade extra urbani nelle notti dalle ore 24 alle ore sette avvalendosi della collaborazione delle forze di polizia, affiancata dal personale medico e paramedico del SERT e volontari delle associazioni presenti sul territorio.