Carla Costantino (Cisl Foggia):Si avvii subito un tavolo di progettazione concertata con al centro il lavoro

“ La Capitanata non perda più tempo e metta il lavoro al centro di un progetto di sviluppo reale, sano, fattibile, partecipato. La nostra proposta come di Cisl di Foggia è la convocazione immediata di un tavolo di progettazione concertata al quale possano partecipare gli attori istituzionale, le forze sociali e le associazioni di categoria. Che sia la Prefettura o la Provincia di Foggia a far da capofila, l’importante è avviare subito il confronto per concordare progetti e programmi che abbiano il lavoro ed il potenziamento occupazionale come obiettivo principale e strategico”. La proposta è di Carla Costantino, segretario generale della Cisl di Foggia.


“ Prefettura, parlamentari, Regione Puglia, ANCI, Provincia, amministrazioni locali, sindacati, Camera di Commercio con tutte le categorie e le compartecipazioni, Confindustria, associazioni datoriali, istituzioni religiose e rappresentanti della società civile decidano di attivarsi per superare ogni stallo e prospettare una via di crescita, un modello fondato sul lavoro, che si plasmi sui comparti essenziali come turismo, edilizia, agroalimentare, formazione e welfare.  Spero che quel che abbiamo auspicato da tempo, trovi finalmente realizzazione: un sistema partecipato di interventi per lo sviluppo. Il progetto esiste già ed è connaturato al territorio stesso – continua Carla Costantino – basta mettere in rete tutti gli attori e decidere di utilizzare PNRR, ZES ed gli altri strumenti strutturali per operare. Ultimamente, la Cisl ha promosso una raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare di ‘partecipazione al lavoro’ che è particolarmente appropriata e calza non poco per il territorio della provincia di Foggia. Nel nostro territorio, negli ultimi due mesi, abbiamo subito la chiusura di un’azienda internazionale nel settore metalmeccanico, la chiusura di un’azienda nazionale attiva nella produzione di oggetti in plastica ed abbiamo visto dimezzato il numero dei lavoratori assunti come ausiliari del traffico a Foggia.  Sono solo alcuni esempi. Dall’industria ai servizi, dalla produzione al terziario abbiamo registrato queste dure realtà. Questo significa che le aziende hanno adottato strategie completamente sbagliate ai danni dei lavoratori, cosa molto chiara. Come è chiarissimo che se i lavoratori fossero stati coinvolti, non dico nella gestione, ma nel monitoraggio della situazione e nella individuazione di politiche aziendali rispondenti all’efficacia, avremmo avuto due realtà aziendali salve, una azienda affidataria del Comune senza affanno e soprattutto avremmo visto salvaguardati i posti di lavoro.  In parole povere, se fosse stata ascoltata la voce dei lavoratori non avremmo avuto oggi la perdita di oltre 250 posti di lavoro nel giro di due mesi. Vedete – prosegue il segretario generale della Cisl di Foggia – tutti dicono che ‘fare sindacato’ in Capitanata non sia affatto facile e che, anzi, sia molto complicato. Noi facciamo sindacato nelle ferite della disoccupazione dilagante, che tocca il 50% per quanto riguarda quella giovanile e femminile. Noi facciamo sindacato in una città capoluogo il cui comune è stato sciolto per infiltrazioni mafiose e subito dopo abbiamo vissuto tutta la difficoltà, diciamo pure il muro alzato per mesi da parte della Commissione Straordinaria Comunale. Un anno incredibile, prima dell’avvento del nuovo Commissario Prefettizio con il quale c’è stata una buona ripresa delle interlocuzioni, nel corso del quale non sono stati adottati provvedimenti in emergenza, ma sono state fatte delle scelte politiche che hanno danneggiato, non solo i cittadini ma anche lavoratori. Noi facciamo sindacato dove non ci sono le infrastrutture viarie e scolastiche, dove non c’è una cultura della formazione qualificata per i lavoratori, dove manca un progetto di sviluppo dell’agroalimentare e dove manca, nonostante noi come Cisl Foggia l’abbiamo chiesto da anni, un progetto di espansione turistica. Noi viviamo, come dimenticarlo, nella terra dove il caporalato è dilagante, dove ci sono i ghetti e non solo quello di Borgo Mezzanone. Noi viviamo nella terra dove le amministrazioni comunali hanno ammesso la difficoltà di redigere i progetti per l’utilizzo dei fondi dei finanziamenti del PNRR. Ed allora si abbia un preciso obiettivo condiviso: creare lavoro. La linea che deve indicare l’attività e l’impegno generale deve essere quella del lavoro e per questo è assolutamente urgente dare il via ai progetti di crescita e sviluppo per incidere sul mercato del lavoro, consegnare un futuro ai nostri giorni e dare motivi di fiducia alle famiglie”.