“Non è possibile che si continuino a lasciare le guardie mediche, gli
operatori del 118 e i dipartimenti
di prevenzione delle Asl senza dispositivi di protezione individuale,
nonostante siano in prima linea nella gestione dell’emergenza. Per
questo abbiamo destinato a loro la seconda tranche di kit di DPI
acquistati con il taglio dei nostri stipendi. Dopo aver
compreso con soli 5 anni di ritardo di aver sbagliato a gestire la
sanità, speriamo che Emiliano comprenda (con maggiore celerità) che i
medici di continuità assistenziale non possono essere lasciati
abbandonati a loro stessi e purtroppo è così che si sentono”.
Così i
consiglieri del M5S
che nei giorni scorsi hanno consegnato agli operatori sanitari pugliesi
2310 kit di dispositivi di protezione individuale con
mascherina ffp2, tute di protezione, gel igienizzante antibatterico per
le mani e occhialini protettivi, acquistati dai consiglieri del M5S con
160.000 euro
derivanti dal taglio dei loro stipendi.
“Ancora una volta –
spiegano i pentastellati
– siamo stati gli unici a pensare ai medici del territorio, cosa che
purtroppo ancora non hanno fatto le Asl. Com’è possibile pensare che
loro non siano a rischio contagio, dal momento che sono i primi presidi
sul territorio a cui i cittadini si rivolgono?
In alcune province abbiamo dato i kit anche ai medici del
dipartimento di Prevenzione, coloro che effettuano i tamponi su tutto il
territorio ed in particolare in questi giorni nelle RSA e nella Bat al
personale del 118, raccogliendo il grido d’allarme del
sindaco di Canosa Roberto Morra che nei giorni scorsi aveva inviato una
lettera alla Regione per denunciare la mancanza di DPI per gli
operatori”.
In particolare nella provincia di Bari sono stati consegnati 600
kit; 150 kit nella BAT; 202 kit nella provincia di Brindisi; 518 kit
nella provincia di Foggia; 552 kit nella provincia di Lecce e 288 kit
nella provincia di Taranto.
“Purtroppo sono ancora tanti gli operatori sanitari senza DPI – continuano i pentastellati – nonostante gli show di Emiliano e compagnia a reti unificate. A loro non interessano le chiacchiere dette in tv, ma i fatti. E quelli continuano a essere pochi”