Nazario Tricarico di San Severo è il nuovo coordinatore provinciale di Italia Unica

Dopo le ore 20 del 4 luglio 2015 Nazario Tricarico di San Severo è stato eletto per acclamazione Coordinatore Provinciale di Italia Unica.

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MOZIONE CONGRESSUALE DI NAZARIO TRICARICO – “UN PARTITO IN RETE PER UN TERRITORIO IN PERICOLO”

Mi chiamo Nazario Tricarico, ho 35 anni e posso dire di essere una persona fortunata.Sono sposato e ho due figli meravigliosi, una casa mia ed un lavoro a tempo indeterminato. Quando un caro amico mi ha chiesto il perché del mio impegno in un contesto politico “rognoso e difficile” come quello della Provincia di Foggia, ho risposto molto semplicemente che non potevo chiudermi egoisticamente in queste mie sicurezze. D’altronde, la mia vita è stata caratterizzata e condizionata, nel bene e nel male, dalla politica fin dall’adolescenza e non potevo continuare ad ascoltare inerme lo sconforto e il grido di rabbia di tanti miei coetanei, spesso senza occupazione e quindi senza futuro.Oserei dire che la nascita di Italia Unica è stata, in questo percorso personale, davvero provvidenziale; nel senso che la mia cultura politica di matrice “liberale e popolare” mi ha sempre portato a credere fermamente nel ruolo ineludibile e costituzionalmente riconosciuto dei partiti. Il civismo, a questo proposito, seppure oggi imperante, è spesso una forma raffinata della personalizzazione del sistema politico. Un taglio civico di contro, comunque necessario per non perdere il contatto con i cittadini, può e deve incardinarsi nel sistema di regole e di ruoli proprio dei partiti.Tutto questo è Italia Unica.

Ecco perché qui mi sento a casa e soprattutto ecco perché sento di appartenere ad un progetto credibile e ambizioso, proiettato verso quelle sfide importanti che il nostro Paese deve vincere assolutamente per poter guardare con ottimismo al proprio futuro.Quando penso ai partiti, mi piace spesso ricordare una frase del noto giurista Vezio Crisafulli che in un’ interessante analisi sul rapporto tra questi ultimi e la Costituzione scrive che ad essi è dato il nobile compito di “decantare l’immediatezza degli interessi particolari, commisurandoli alla stregua di una interpretazione dell’interesse generale”.Niente di più vero. Niente di più condivisibile.Mi è sembrato opportuno aprire questa mozione partendo dal loro ruolo perché appare nevralgico, oggi più che mai, il tema della partecipazione democratica e, nello specifico, della selezione della classe dirigente nel nostro Paese e quindi anche nelle nostre comunità locali.Lo scrivo senza timore di smentita: da circa 20 anni la Provincia di Foggia ed in generale il Sud Italia non si è dotata, salvo qualche raro caso, di un gruppo dirigente responsabile, lungimirante e all’altezza dei cambiamenti derivanti dai complessi fenomeni sociali ed economici che caratterizzano l’attuale scenario.La personalizzazione da un lato e un certo approccio feudale al sistema di selezione della classe dirigente dall’altro, hanno prodotto un deficit strutturale nel sistema della rappresentanza democratica. I territori non reagiscono alla crisi economica perché, per troppo tempo, sono stati esclusi dalla comprensione dei meccanismi politici e quindi di potere che generano di fatto visione e azioni necessarie per un concreto sviluppo socioeconomico delle comunità. Questo è certamente un fenomeno diffuso in molte altre realtà italiane ma nel nostro contesto provinciale sembra essersi cronicizzato e quindi aggravato.Questo deficit democratico e di qualità della classe dirigente discende essenzialmente dall’assenza e/o dal cattivo funzionamento proprio dei partiti. Non possiamo negare che ci sia quindi una correlazione diretta tra il declino economico e declino democratico, con risvolti drammatici per l’intera comunità. Volendo tratteggiare molto sommariamente il quadro attuale della Provincia di Foggia proprio sotto il profilo economico, riporto di seguito il rapporto 2014 di “Unioncamere”, nella cui premessa si legge:“L’effetto cumulato della crisi e della perdurante stagnazione ha prodotto ulteriori sofferenze a carico del sistema produttivo di Capitanata; le criticità hanno interessato i principali aggregati economici, approfondendone, in alcuni casi, la divaricazione rispetto al quadro regionale e nazionale. Il numero delle imprese iscritte al Registro delle Imprese si è ridotto del 2,4%; quelle delle unità attive del 2,8%. Sono aumentate le aziende interessate a procedure concorsuali (+6,0%) e quelle in scioglimento/liquidazione (+12,7%). Si è ulteriormente deteriorato il mercato del lavoro ed è diminuita la popolazione attiva. Il tasso di disoccupazione ha superato il 20% ed è stato il peggior risultato se rapportato al dato regionale e a quello nazionale; mediamente, la disoccupazione giovanile ha oltrepassato la soglia del 40%. La base occupazionale ha perso circa 11mila posti di lavori e l’unico settore a presentare valori tendenzialmente positivi è stato quello agricolo. Le vendite all’estero si sono alquanto ridimensionale (+0,3%) rispetto al passato, ma in un quadro regionale contrassegnato da una significativa perdita (-10,4%), dovuta fondamentalmente alle débâcle della provincia di Taranto che, nell’arco di un anno, ha pressoché dimezzato le proprie esportazioni, passate da poco meno di 2,5miliaridi a 1,3miliardi di euro. È continuata la divaricazione tra raccolta finanziaria e prestiti alla comunità. Sono aumentati del 7,5% i depositi, si sono ridotti del 6% gli impieghi. Il mercato immobiliare si è mantenuto sostanzialmente stabile. Rispetto a flessioni nazionali e regionali pari rispettivamente al 9,2% e 5,8%, le contrattazioni residenziali della Provincia, infatti, si sono contratte dello 0,5%; la buona performance del Capoluogo (+5,4%) ha inoltre recuperato la perdita del resto del territorio (-2,0%). È il gap infrastrutturale, il reale svantaggio competitivo della Provincia: fatta pari a 100 la dotazione nazionale, quella territoriale ne vale appena il 57%.”Un territorio in pericolo dunque che, avendo perso da tempo il suo appuntamento con la storia (vedi l’atavica questione infrastrutture), è altresì privo di difese immunitarie, sociali ed economiche, e di una classe dirigente capace di invertire la rotta.Sul fronte democratico abbiamo, come già detto, l’assenza di meccanismi trasparenti per la selezione della classe dirigente e un elettorato latitante in preda ad un cronico stato di disillusione. Tutto questo si è tradotto in una provincia dove le comunità locali, al netto del controverso ruolo di Foggia città, si sono sempre più ripiegate su se stesse. A rendere del tutto inefficace ogni ipotesi di ripresa le divergenti e incoerenti idee sullo sviluppo che hanno dato luogo ad una vera e propria assenza di visione condivisa; questo insieme di “patologie” hanno portato la Provincia di Foggia ad essere sostanzialmente un arcipelago di comunità in pericolo, in balia di strategie economiche superate – basate spesso sulla “retorica del turismo e dei prodotti tipici” – e di un altro pericoloso cancro: la criminalità organizzata.Fatta questa serie di premesse, mi accingo a descrivere la linea politica di Italia Unica in Provincia di Foggia che cercherò di attuare se dovessi essere eletto come Coordinatore provinciale del partito.

 

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Italia Unica in Provincia di Foggia

Il progetto politico che ho in mente si snoda essenzialmente su alcuni punti fermi: abbiamo innanzitutto la necessità di costruire un partito che metta in rete il territorio verso una visione coerente e condivisa dello sviluppo. Un partito che promuova una nuova classe politica provinciale, un gruppo di persone competenti, capaci e dotati di grande coraggio per affrontare il tabù della criminalità organizzata, vera responsabile del declino delle nostre comunità locali.

In sintesi, la linea politica che ritengo debba essere seguita per costruire un’alternativa credibile e totale alle altre realtà presenti nell’offerta provinciale dovrà cercare di svilupparsi su tre punti focali:

1) Creare un partito in rete per fare della Provincia di Foggia una comunità in rete, avendo come obiettivo di fondo l’urgente necessità di avvicinare i cittadini alla comprensione dei meccanismi politici;

2) Promuovere ed attuare una nuova idea di sviluppo socioeconomico che creda nelle potenzialità dell’innovazione contro ogni luogo comune;

3) Rendere Italia Unica un partito in prima linea per la promozione di politiche di contrasto alla criminalità organizzata.

Il ruolo del Coordinatore Provinciale

Il mandato dei Coordinatori Provinciali di Italia Unica è della durata di un anno (rinnovabile), tempo ovviamente insufficiente per raggiungere obiettivi ambiziosi come quelli elencati ma tutto sommato utile per iniziare a dare una prima strutturazione seria al nostro progetto politico.Il Coordinamento Provinciale, primo organo collegiale, sarà costituito da tutti i coordinatori delle Porte territoriali di Italia Unica attualmente presenti sul territorio, coerentemente con le indicazioni statutarie e della Direziona Nazionale.Si pongono come obiettivi pratici, ineludibili per questo primo anno di attività, l’individuazione di una sede provinciale (possibilmente nella città di Foggia) e l’apertura di nuove Porte di Italia Unica nei vari comuni della provincia, con particolare attenzione a quelle comunità alle prese con prossime elezioni amministrative.La figura del Coordinatore rappresenterà, raccoglierà ed esprimerà tutte le istanze ed i suggerimenti che verranno dagli iscritti e dalle varie Porte, avvalendosi della collaborazione di uno staff di aderenti esperti in materie specifiche, al fine di corroborare con competenza gli interventi su determinati temi e, in generale, la posizione del partito rispetto alle varie problematiche.Con la convinzione che ogni iscritto, dal semplice aderente al Presidente Nazionale del Partito, sia lo strumento e non il fine di un buon progetto politico, m’impegnerò affinché Italia Unica in Provincia di Foggia sfugga a logiche padronali e personalistiche che rappresentano la vera minaccia all’efficacia dell’azione politica.Questa ricetta d’altronde, è stata perfettamente sintetizzata dal nostro Presidente, Corrado Passera nel corso dell’Assemblea Costituente: “vogliamo essere un partito nuovo oltre ad essere un nuovo partito e dobbiamo saperlo diventare in tutto ….. Partito delle soluzioni, partito del territorio, partito del merito, partito che crea leadership diffusa sul territorio attraverso a formazione e selezione accurata della classe dirigente”.Abbiamo dunque il dovere di presentarci ai cittadini dell’ intera Provincia facendo capire di essere capaci di guardare al futuro, di avere gli strumenti e le capacità per riprogrammarlo con un approccio completamente innovativo nel metodo e negli obiettivi. Se riusciremo a porre le basi per un partito in rete, ben ancorato sulla ferma volontà di aiutare i cittadini a comprendere fino in fondo il proprio ruolo e se riusciremo a fare della politica l’animatrice delle forze vive e competenti della società e non viceversa, allora saremo anche in grado di invertire la rotta di un territorio che sembra destinato ad un inesorabile declino.Per quanto esposto, preso atto della volontà degli aderenti della Porta di Italia Unica di San Severo che hanno riconosciuto nel sottoscritto un ruolo essenziale in questa prima fase di nascita del Partito nel nostro territorio, propongo a tutti gli aderenti della Provincia di Foggia la mia candidatura a Coordinatore Provinciale di Italia Unica.

Nazario Tricarico

 

Nazario Tricarico ai microfoni di Tele Radio San Severo a novembre 2014, pochi giorni dopo l’apertura della Porta di S.Severo di Italia Unica