Soppressione Tribunale Lucera:preoccupazione dalla DDA di Bari

La decisione di sopprimere il Tribunale di Lucera – adottata dal Consiglio dei Ministri con Decreto Legislativo – non può che preoccupare la Direzione Distrettuale Antimafia di Bari (Dda), competente per i reati in materia di criminalità organizzata che ha giurisdizione anche per il territorio del Gargano Nord che ricade nel circondario del Tribunale in questione.Pur avendo massimo rispetto per i provvedimenti adottati dal Consiglio dei Ministri, la Dda di Bari non può che vedere, indirettamente, disconosciuto tutto il lavoro fatto in questi anni nel contrasto alle Mafie, ma soprattutto a quella più pericolosa del Gargano, specie in considerazione del fatto che da quello che emerge da una prima lettura del Dlgs il criterio con il quale, invece, sono stati “salvati” sei Tribunali è stato quello di mantenere “un forte presidio giudiziario nei territori caratterizzati da una significativa presenza della criminalità organizzata”.

Una necessità che il Governo Monti non ha, incredibilmente, avvertito per il territorio pugliese, e che ha invece riconosciuto per regioni come la Sicilia, la Calabria, la Campania e persino il Lazio che hanno un tasso di criminalità organizzata sicuramente non superiore a quello del Distretto della Corte d’Appello di Bari. Del resto, la gravità della situazione era già emersa dalla recentissima relazione effettuata dal Ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, al Parlamento sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione Distrettuale Antimafia nel periodo giugno-dicembre 2011. Si legge, infatti, nel capitolo dedicato alla criminalità pugliese, a pagina 167: “Le organizzazioni, duramente colpite, sono interessate da dinamiche di riorganizzazione, anche mediante l’arruolamento di nuove leve in grado di assicurare continuità alle progettualità di espansione verso territori limitrofi. Il quadro generale delle aggregazioni criminali pugliesi affianca capacità di diversificazione e rinnovamento a modalità molto aggressive”.
Non solo, la relazione del ministro Cancellieri in riferimento all’area Garganica ha toni decisamente più preoccupanti: “L’area Garganica si conferma zona ad alto rischio data la presenza di aggregazioni ben strutturate che, da tempo, hanno informato il proprio agire criminale a logiche di scontro, muovendosi su profili di elevata violenza militare. Tali elementi determinano uno scenario criminale in continua evoluzione, anche alla luce della cattura di latitanti apicali e delle conseguenti condanne, così come dei tentativi di affermare più solide egemonie”.

Polizia FOGGIA
Polizia FOGGIA

Quindi se il principio ispiratore del Governo è stato quello di “non arretrare, neanche sul piano simbolico sul terreno della lotta alle mafie”, davvero non si comprende come, poi, abbia deciso di sopprimere il presidio giudiziario lucerino lasciando sguarnito un vasto territorio dalla presenza indispensabile della “Squadra Stato”. Un atteggiamento, che vanifica anni e anni di duro lavoro investigativo teso a contrastare una Mafia che per quanto emergente incide già, da anni, pesantemente nel tessuto socio-economico della popolazione del Gargano e non solo. Un’azione di contrasto della Squadra Stato (con il contributo anche della Procura di Lucera) che ha permesso in soli due anni la cattura di tre boss latitanti, l’esecuzione di un numero impressionante di misure cautelari personali e di sequestri e confische di ingenti patrimoni di origine mafiosa, nonché la costituzione sul territorio di importanti presidi di Antimafia sociale. La soppressione della Procura di Lucera desta preoccupazione per la Dda di Bari perché si aggiunge alla pesante riduzione di risorse, mezzi e personale, già in corso da anni e che sta fortemente condizionando l’azione della Procura Antimafia di Bari, rischiando di risolversi in un abbassamento del livello di contrasto a fenomeni criminosi di indubbia pericolosità.
E’ il caso di evidenziare che la decisione presa dal Governo appare un’ulteriore penalizzazione per gli Uffici giudiziari del Distretto di Bari anche alla luce dei nuovi criteri di revisione delle Circoscrizioni giudiziarie – che prevedono un rapporto tra popolazione e pubblici ministeri pari ad un pm per 30.715 abitanti – e che, pertanto, dovrebbe prevedere una pianta organica della Procura di Bari pari ad almeno 35 sostituti, anziché 30 come attualmente previsto.

Comunicato Stampa della Procura della Repubblica di Bari