Il 27 settembre 2011 il Parlamento Europeo, nella Giornata Europea del Turismo, ha approvato a larga
maggioranza in sessione plenaria il Rapporto dell´On. Fidanza relativo a un approccio coordinato per il settore turistico all´interno dell´UE. Il turismo è un tema molto caro all´Italia e in particolare al Sud. È un´attività economica importante con un impatto considerevole sulla crescita economica e l´occupazione in Europa. Basti considerare che l’industria turistica genera più del 5% del PIL europeo e rappresenta la terza maggiore attività socioeconomica dell’UE. Per questo motivo, ho ritenuto indispensabile informarvi su tale argomento attraverso una relazione di seguito riportata sulle proposte avanzate dalla Commissione Europea e sulla risposta che il Parlamento Europeo ha fornito in merito.
Raffaele Baldassarre (Europarlamentare PdL – PPE)
Con l’entrata in vigore del trattato di Lisbona l’importanza del turismo è stata riconosciuta: l’Unione europea è ormai competente a sostenere, coordinare e completare l’azione degli Stati membri in questo settore. Con la presente comunicazione la Commissione europea intende favorire un approccio coordinato alle iniziative in materia di turismo e definire un nuovo quadro d’azione per rafforzare la sua competitività e la sua capacità di crescita sostenibile. A tal fine, la Commissione europea propone una serie di iniziative di dimensione europea o multinazionale intese a conseguire questi obiettivi, mettendo a pieno profitto le competenze che il trattato di Lisbona ha attribuito all’Unione a favore del turismo.
Con circa 1,8 milioni di imprese, principalmente PMI, che occupano il 5,2% circa della manodopera totale (approssimativamente 9,7 milioni di posti di lavoro, di cui una quota considerevole è rappresentata da giovani), l’industria turistica europea genera più del 5% del PIL dell’UE, una percentuale in costante aumento. Il turismo rappresenta così la terza maggiore attività socioeconomica dell’UE, dopo il settore del
commercio e quello della costruzione. In primo luogo, la crisi economica e finanziaria che dal 2008 si ripercuote su tutte le economie ha avuto effetti non trascurabili sulla domanda di prestazioni turistiche. Pur avendo continuato a viaggiare, i cittadini europei hanno adattato le loro abitudini alle circostanze, in particolare privilegiando destinazioni più vicine e riducendo la durata dei loro soggiorni o le spese sul posto. Si tratta di una crisi duratura e le prospettive di crescita dell’attività turistica sono ancora deboli. Inoltre, come qualsiasi altro settore economico, l’industria del turismo deve far fronte ad una concorrenza mondiale sempre più vivace, con i paesi emergenti o in via di sviluppo che attirano un numero sempre più grande di turisti. Per rispondere a questa concorrenza, l’Europa deve proporre un’offerta turistica sostenibile e di qualità.
L’offerta turistica dovrà quindi tenere conto d’ora in avanti delle difficoltà legate ai cambiamenti climatici come pure della scarsità di risorse idriche ed energetiche, della pressione sulla biodiversità o dei rischi per il patrimonio culturale causati dal turismo di massa. Le imprese che operano nel settore turistico devono ridurre l’utilizzo di acqua potabile in caso di rischio di siccità, ridurre le emissioni di gas a effetto serra e diminuire la loro impronta ambientale. A ciò si aggiunge che, nei prossimi anni i cambiamenti delle condizioni climatiche d’Europa potrebbero comportare una ristrutturazione dei modelli di viaggio e influire su alcune destinazioni. La diminuzione dello strato nevoso nelle regioni montagnose
europee potrebbe inoltre determinare un calo del turismo invernale. Parallelamente, l’innalzarsi del livello del mare potrebbe modificare il turismo nelle zone costiere. Infine, attualmente, la domanda turistica si concentra soprattutto nei mesi di luglio e agosto. Questa stagionalità non incide solamente sui flussi di entrate, ma comporta anche un utilizzo non ottimale delle infrastrutture esistenti e del personale.
Le misure proposte dalla Commissione europea per un turismo competitivo, moderno, sostenibile e responsabile.
a) Stimolare la competitività del settore turistico in Europa attraverso: lo sviluppo di una strategia coerente per una promozione diversificata dell’offerta turistica e la valorizzazione del patrimonio comune dell’Europa, basata in particolare sul “marchio del patrimonio europeo” e su altre azioni, come le giornate europee del patrimonio ed il premio dell’Unione europea per il patrimonio culturale;
il perseguimento di una strategia di innovazione tramite l´avvio di una piattaforma “TIC e Turismo”, costituita dalle parti interessate, per facilitare l’adattamento del settore turistico e delle sue imprese all’evoluzione del mercato delle nuove tecnologie dell’informazione e migliorarne la competitività;
il miglioramento delle competenze professionali attraverso il sostegno alla formazione nel settore turistico e la promozione delle possibilità offerte dai vari programmi dell’UE, come Leonardo o il Programma quadro per la competitività e l’innovazione (CIP) con i suoi capitoli “Erasmus per giovani imprenditori” e “E-skills per l’innovazione”;
il prolungamento della stagione turistica per migliorare l’utilizzo e la produttività delle infrastrutture turistiche, grazie ad una manodopera più stabile e più motivata;
b) Promuovere lo sviluppo di un turismo sostenibile, responsabile e di qualità: organizzare campagne di sensibilizzazione per i turisti europei sulla scelta delle destinazioni e le modalità di trasporto, i rapporti con la popolazione locale delle destinazioni visitate, la lotta contro lo sfruttamento dei bambini e delle donne;
proporre una carta del turismo sostenibile e responsabile e introdurre un premio europeo per le imprese turistiche e le destinazioni che rispettano i valori sanciti dalla carta.
c) Consolidare l’immagine e la visibilità dell’Europa come insieme di destinazioni turistiche sostenibili e di qualità: creare, in collaborazione con gli Stati membri, una vera e propria “marca europea”, che possa completare gli sforzi promozionali a livello nazionale e regionale e permettere alle destinazioni europee di distinguersi meglio dalle altre destinazioni internazionali;
promuovere il portale “visiteurope.com” per aumentare l’attrattiva dell’Europa come insieme di destinazioni turistiche sostenibili e di qualità, in particolare per i paesi emergenti;
d) Massimizzare il potenziale delle politiche e degli strumenti finanziari dell’UE per lo sviluppo del turismo:
per l’attuale periodo di programmazione la Commissione continuerà a promuovere e a mobilitare a favore del turismo strumenti e programmi comunitari di sostegno. Fra questi strumenti, i diversi fondi strutturali europei (FESR, FSE), il fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), il fondo europeo per la pesca (FEP) e il programma quadro di ricerca e sviluppo potranno continuare a finanziare la realizzazione di progetti concreti. Il programma quadro per la competitività e l’innovazione (CIP) svolge infine un ruolo importante per il turismo nella misura in cui interviene, dal 2008, per sostenere la creazione di reti europee per un turismo sostenibile e competitivo.
Il rapporto dell´On. Fidanza per un approccio coordinato nel settore turistico.
Tra le azioni proposte dalla Commissione, il relatore ritiene prioritario affrontarne alcune, che sono particolarmente in linea con le prospettive di Europa 2020:
a) Formazione
É fondamentale valorizzare e promuovere le esperienze di formazione professionale e universitaria già esistenti, metterle in rete e stimolarne di nuove, in stretto contatto con il mondo dell’impresa. Il relatore ritiene necessario stipulare una mappatura delle competenze esistenti nel settore per capire come agire concretamente nel settore della formazione turistica. Programmi come “Erasmus per i giovani imprenditori” sono anche essenziali per lo sviluppo di nuove competenze professionali tra i giovani, competenze e qualifiche che devono essere riconosciute adeguatamente tra i vari Stati
membri.
b) Innovazione e ICT
La proposta dello sviluppo di una piattaforma europea è una sfida che non si può lasciare cadere nel vuoto. Importante aspetto, è anche quello di fare in modo che la piena accessibilità alla rete internet sia garantita in tutti i territori dell’Unione europea, compresi quelli più svantaggiati. Il relatore propone alla Commissione di lanciare un progetto pilota per favorire la partecipazione delle micro imprese e le PMI al “Digital Supply Chain” al fine di permettere a queste imprese di avere accesso a nuove tecnologie avanzate per incrementare la loro competitività.
c) Marchi europei
Sulla questione dei marchi, il relatore ritiene che, in primo luogo si tratti di trovare un punto di equilibrio non banale tra esigenze apparentemente contrastanti, e in secondo luogo di evitare un’eccessiva proliferazione di marchi che finirebbe col confondere i consumatori.
Nel caso del “Brand Europe”, e’ importante tenere insieme l’esigenza di promuovere l’Europa come destinazione unitaria con l’obiettivo di valorizzare le specificità dei territori.
Nel caso del “Marchio del patrimonio europeo” bisogna instaurare un dialogo costruttivo con altre organizzazioni internazionali, quali l’UNESCO, per evitare una duplicazione dei marchi per il patrimonio.
Nel caso del “marchio di qualità” invece Il relatore sostiene l’idea di un marchio ombrello complementare ai marchi nazionali e regionali e riconosciuto sulla base di un accreditamento volontario (opt-in). Inoltre, il relatore è convinto che, proprio per evitare confusione tra i consumatori, sia auspicabile, a lungo termine, pensare ad una graduale integrazione in un unico marchio tra il marchio europeo di qualità ed Ecolabel, marchio di qualità ecologica per i servizi di ricettività turistica.
Comunicato Stampa dell’europarlamentare Raffaele Baldassarre (PdL- PPE)