“ L’Assessore Alba Sasso pensa di prendere in giro anche i consiglieri regionali quasi che venissimo dalla Papuasia, con rispetto per quei cittadini o che avessimo l’anello al naso. Alla nostra puntuale e documentata denuncia sui miracoli dell’Assessorato alla Formazione Professionale l’Assessore ha risposto balbettando inesistenti giustificazioni. Riammettere un ente escluso per carenza di requisiti essenziali quale la mancanza di sedi accreditate e pensare di confermare, nonostante il divieto della Corte Costituzionale, una dirigente che non aveva i titoli per accomodarsi neanche per un giorno, è di una gravità enorme.
Quanto ai corsi, su cui intendiamo chiedere formalmente copia di tutti gli atti, le notizie che pervengono dall’avvocatura sono di segno opposto a quanto dichiarato dalla Sasso, perché il loro parere sarebbe riferito ad altro aspetto dei tanti contenziosi in atto. Quanto alla Dirigente del Settore non va sottaciuto che- stranamente, molto stranamente e di per sè già violazione di legge- il suo curriculum non appare sul sito regionale. Il Decreto Legislativo n. 165 del 30 marzo 2001 – art.19- comma 6-sul pubblico impiego, chiarisce bene chi può ottenere l’incarico e l’attuale dirigente non poteva ottenerlo, come si dice confermi un’esclusione da un concorso pubblico che invito a verificare. Se a ciò si aggiunge che è riuscita- unica dirigente nella storia della Regione Puglia dalla sua fondazione- a mettersi contro tutti gli enti di formazione ed i suoi stessi collaboratori dimessisi dai loro incarichi, si ha la misura dell’arroganza con cui Vendola ed il suo Assessore Sasso vogliano continuare ad imporre professionalità inidonee ad un comparto strategico quale quello della formazione professionale. Sempre che non si voglia dar credito alle voci secondo cui la Sasso si sarebbe posto l’obiettivo di cancellare il settore della Formazione Professionale mai chino abbastanza dinanzi al re Nichi”.