Fabrizio Tatarella è il nuovo direttore politico di Puglia D’Oggi

Posted On: 15 Aprile 2011
Posted By: dauniacom.it
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Il settimanale della destra pugliese, fondato nel ’59 da Pinuccio Tatarella, diretto dal nipote 34enne. Di seguito l’editoriale di domani del neo direttore

Da questo numero ho l’onore e l’onere di assumere la direzione di questa antica e gloriosa testata. Una responsabilità enorme, forse troppo grande, ma affascinante e piena di emozione.

Quando Puglia d’Oggi è nato, nel lontano novembre del ’59, probabilmente, il suo fondatore non avrebbe mai immaginato che sarebbe stato trasmesso di generazione in generazione fino a vedere la luce del nuovo millennio. Né noi, quando nel settembre del 2001 ritornammo in edicola con la nuova serie settimanale, avremmo mai immaginato di essere presenti, in modo regolare e costante, ininterrottamente per dieci anni. Né il sottoscritto avrebbe mai immaginato di poter diventare, un giorno, il direttore politico di un giornale che sentiva parte di se stesso, ma che, sostanzialmente, altri facevano, mettendoci anima, cuore e portafoglio.

Per questo, un particolare ringraziamento va a chi mi ha preceduto e che ha voluto continuare questa straorinaria avventura e a tutti coloro che, nel corso di questo mezzo secolo, hanno collaborato, a vario titolo, a tenere in vita questa testata.

Un giornale, specie se “schierato, ma non di parte”, come Pinuccio amava definire le sue sfide editoriali, non è una facile avventura, non solo da un punto di vista economico, ma anche, e soprattutto, organizzativo.

In particolare per una piccola e tenace redazione come la nostra, che realizza un giornale senza godere di sovvenzioni pubbliche, ma solo del sostegno degli abbonati e di alcuni amici.

Puglia d’oggi, oggi, non è certamente quella di ieri e non è possibile sfogliare solo l’edizione cartacea del nostro settimanale.

Anche noi abbiamo un nuovo sito aggiornato, www.pugliadoggi.it, e un profilo facebook. Anche attraverso queste nuove forme di comunicazione, ignare ai nostri fondatori, vi chiediamo ancora di seguirci, sostenerci, restarci vicino e, prima di tutto, interloquire con noi.