Comitato contro Inceneritori in Capitanata: l’inceneritore è figlio della vostra corruzione

Segue comunicato stampa ufficiale del Movimento Spontaneo NO Inceneritori Capitanata; la responsabilità del contenuto è ESCLUSIVAMENTE dell’autore.

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Mentre nell’aula consiliare di Cerignola si disputa sul problema rifiuti, che è imputabile alla classe politica stessa, il coordinamento contro gli inceneritori ci tiene a ricordare che attualmente presso la discarica consortile di Forcone-Cafiero è stato già realizzato non solo il V°, ma già un enorme invaso per il VI° – nemmeno autorizzato -, che farà di Cerignola una rifiutopoli per la prossima generazione. I partiti fanno orecchie da mercante, ignorando la nostra proposta di deliberare per la strategia rifiuti zero e la parole di Paul Connett: l’inceneritore è figlio della vostra corruzione.

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N. …. DEL COMUNE DI ……..

Adesione alla strategia “Rifiuti Zero”

IL CONSIGLIO COMUNALE

VISTO il decreto legislativo 3/4/2006, numero 152 Parte Quarta “Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati” ed in particolare l’articolo 179 che dispone che le pubbliche amministrazioni debbano perseguire in via prioritaria iniziative dirette a favorire la riduzione e la prevenzione della produzione e della nocività dei rifiuti;

VISTO il decreto legislativo 3/4/2006, numero 152 Parte Quarta “Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati” ed in particolare l’articolo 180 che, al fine di promuovere in via prioritaria la prevenzione e riduzione della produzione di rifiuti dispone che le iniziative di cui all’articolo 179 riguardino in particolare:

a)la promozione di strumenti economici, eco-bilanci, sistemi di certificazione ambientale, analisi del ciclo di vita dei prodotti, azioni di informazione e sensibilizzazione dei consumatori, l’uso di sistemi di qualità, nonché lo sviluppo del sistema di marchio ecologico ai fini della corretta valutazione dell’impatto di uno specifico prodotto sull’ambiente durante l’intero ciclo di vita del prodotto;

b) la previsione di clausole di gare d’appalto che valorizzino le capacità e le competenze tecniche in materia di prevenzione della produzione di rifiuti;

c) la promozione di accordi e contratti di programma o protocolli d’intesa anche sperimentali finalizzati, con effetti migliorativi, alla prevenzione ed alla riduzione della quantità e della pericolosità dei rifiuti;

VISTA la L.R. della Regione Puglia n.36 del 31 dicembre 2009 la quale richiama tra i propri obiettivi la riduzione della produzione e la commercializzazione di beni privi della caratteristica della eco sostenibilità, la riduzione drastica dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani in discarica promuovendo sistemi di raccolta che privilegiano la separazione dei rifiuti a monte, la realizzazione del recupero della materia organica (citare piani d’ambito – rapporti ambientali delle VAS dei piani ambito oppure qualora disponibili i piani d’ambito o altri piani di rilevanza locale-comunale-intercomunale-territoriale): VISTO il piano d’ambito dell’A.T.O. ….. (i comuni di ………) per la gestione integrata dei rifiuti urbani che prevede il contenimento della produzione di rifiuti e la garanzia di autosufficienza nella gestione dei rifiuti urbani a livello di ATO o di “territorio”;
VISTA la procedura regionale in corso di VAS (Valutazione Ambientale Strategica) con cui la Regione Puglia ha avviato l’aggiornamento del piano regionale di gestione dei rifiuti urbani (PGRU), essendo in corso di recepimento nell’ordinamento nazionale (D.Lgs 250/10) la Direttiva Europea sulla gestione dei Rifiuti 2008/98/CE, che modifica della Parte IV del vigente D.Lgs152/06 e ss.mm.ii. e introduce obiettivi innovativi riguardo:

a) la definizione di un programma per la riduzione della produzione dei rifiuti, nonché un programma per la riduzione dei Rifiuti Urbani Biodegradabili da avviare in discarica anche ai sensi di quanto previsto nella stessa direttiva;

b) la necessità di definire approcci mirati all’autosostenibilità delle filiere del riciclaggio e recupero, attraverso la sperimentazione e programmazione di nuovi modelli di gestione fondati sulla autovalorizzazione durevole dei rifiuti come risorsa ed in considerazione dei contesti ambientali, territoriali, sociali, economici, imprenditoriali;

c) lo sviluppo delle raccolte differenziate non sarà solo finalizzato a ridurre i flussi di rifiuto indifferenziato da avviare a recupero energetico o smaltimento, ma soprattutto mirato alla promozione delle filiere del riciclaggio;

VISTI gli obiettivi della Legge Finanziaria 2007 che al comma 1108 fissa al 60% la percentuale minima di raccolta differenziata da assicurare entro il 31 dicembre 2011;

ATTESA la necessità di salvaguardare gli interessi pubblici connessi all’ambiente attraverso una riduzione delle quantità di rifiuti indifferenziati destinati allo smaltimento in discarica ed un incremento della raccolta differenziata dei rifiuti urbani ed assimilati per il mantenimento e miglioramento degli obiettivi fissati dall’art. 205 del succitato D.Lgs. n.152/06 che prevede in particolare il raggiungimento per l’anno 2012 almeno il 65% di raccolta differenziata;
VISTA la legge regionale 14/2011 che prevede l’incentivazione della raccolta differenziata e meccanismi di compensazione dei maggiori costi dell’indifferenziata, che ricadrebbero sui Comuni non virtuosi;

CONSIDERATO
che a livello nazionale ed internazionale molte città hanno assunto il percorso verso “rifiuti zero” alla data del 2020 attraverso la definizione di atti deliberativi e di concreti strumenti operativi volti a scoraggiare l’incremento dei rifiuti e lo smaltimento in discarica e volti a favorire, oltre ad iniziative di generalizzata estensione della raccolta differenziata, anche la “responsabilità estesa dei produttori” con la quale coinvolgere fattivamente il “mondo produttivo” nell’assunzione di “produzioni sempre più pulite ed in grado di “incorporare” i costi ambientali delle merci prodotte;

che un’attenta politica di gestione dei rifiuti che punti alla loro prevenzione, al riuso, al massimo recupero di beni e materiali si pone in linea anche con gli obiettivi di generalizzare la diminuzione dei “gas serra” resa sempre necessaria e stringente da “accordi internazionali” che puntano ed obbligano i governi a “Tagliare” le emissioni di CO2 legate anche alla produzione dei beni di consumo a partire dagli imballaggi;

che la deliberazione della Giunta Regionale 20 dicembre 2010 n. 2853 (“Punti ecologici”) della Regione Puglia prende in esame alcune delle criticità attuali e delle strategie di “prevenzione” e di ammodernamento della raccolta differenziata (attualmente ferma a livello regionale al 20%);

VISTO l’art. 42 del D. Lgs. 267/00;

D E L I B E R A

di intraprendere il percorso verso il traguardo dei “Rifiuti Zero” entro il 2020 stabilendo per il 2012 il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata e per il 2014 il 75%; di istituire entro il 2012 un sistema tariffario basato sulla effettiva quantità di rifiuti prodotti dalle utenze domestiche e non domestiche; di realizzare entro il 2012 un centro comunale per la riparazione e il riuso dove beni durevoli e imballaggi possano essere reimmessi nei cicli di utilizzo ricorrendo eventualmente anche all’apporto di cooperative sociali e al mondo del volontariato; di applicare, anche con appositi corsi di formazione-informazione rivolti al personale dell’ente ed anche ai dipendenti dell’azienda di gestione del servizio raccolta e smaltimento dei rifiuti, gli adempimenti previsti dal DM 08/05/2003 al fine di ridurre gli sprechi e di favorire lo sviluppo di un mercato per il ricorso a beni e servizi basati su materiali riciclati; per quanto riguarda il conferimento della frazione residua dei rifiuti di dare mandato alla Giunta Municipale affinché intraprenda tutti gli sforzi per minimizzarne i flussi di rifiuti, favorendo, anche in ambito di programmazione sovracomunale la realizzazione di impianti “a freddo” in grado di recuperare ancora materiali contenuti nei residui ed in grado di orientare costanti iniziative di riduzione volte a “sostituire” oggetti e beni non riciclabili o compostabili. di dare mandato alla Giunta Municipale di adoperarsi nei confronti degli Enti Competenti affinché i rifiuti-residui prodotti sul territorio comunale non vengano avviati ad incenerimento (la cui logica contrasta con l’obiettivo rifiuti zero) o avviati “tal quali” a discarica; di istituire l’ “Osservatorio verso Rifiuti Zero” che abbia il compito di monitorare in continuo il percorso verso Rifiuti Zero indicando criticità e soluzioni per rendere il suddetto percorso verificabile, partecipato e costantemente in grado di aggiornarsi anche alla luce dell’evolversi del quadro nazionale ed internazionale; ndi dare mandato alla Giunta di indicare i componenti dell’Osservatorio verso Rifiuti Zero; di dare atto che i membri del suddetto Osservatorio, che dovranno riunirsi almeno due volto all’anno, non percepiranno alcun compenso. Potrà essere riconosciuto per i membri fuori sede un rimborso spese opportunamente documentato.

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