Il 2 giugno 1946 a Foggia vinse il re

Caldo, lunghe file presso i seggi e tafferugli, ma soprattutto vittoria della monarchia. Così Foggia il 2 giugno del 1946. In linea con altre città del Sud e con la tendenza regionale, nel capoluogo dauno fiaccato dalla guerra che aveva provocato oltre 20mila vittime, prevalse la fedeltà alla corona. Non fu una vittoria di misura: alla Repubblica andarono 11.110 voti, alla monarchia 21.246, quasi il doppio. Il risultato nazionale del referendum (bisognava votare apponendo una croce a fianco della corona reale, oppure di due ramoscelli intrecciati con in mezzo l’Italia) vide prevalere la Repubblica con il 54,2% (contro il 45,8% per la monarchia).

In Puglia no: scelse la Repubblica soltanto il 32,7% dei votanti, il 67,3% si espresse per la monarchia. La provincia di Bari premiò la monarchia con 354.284 voti, contro 191.354; un divario netto anche a Bari città. Foggia visse la giornata elettorale con grande partecipazione: «Le 6 del mattino – scriveva il settimanale “Il Corriere di Foggia” – la città è già animata. Folla di gente d’ogni ceto sosta presso le varie sezioni elettorali: gli uomini da un lato, le donne dall’altra parte…».

Fonte LA Gazzetta del Mezzogiorno

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*