Oggi, 5 maggio, Casa Sollievo della Sofferenza festeggia i suoi 67 anni di inaugurazione e come ogni anno ha ricordato il suo anniversario con la Celebrazione Eucaristica, presieduta da padre Franco Moscone, presidente dell’Opera.
All’inizio della Celebrazione, l’arcivescovo ha letto ai presenti il messaggio arrivato ieri dalla Segreteria di Stato Vaticano, a nome di Papa Francesco, in risposta agli auguri pasquali: «il Santo Padre ha gradito le espressioni augurali fatte pervenire a nome anche dell’intera famiglia della Casa Sollievo della Sofferenza. Il Sommo Pontefice desidera manifestare viva riconoscenza e premuroso attestato di comunione e di affetto e, mentre incoraggia a fare esperienza del Risorto e condividerla con gli altri, mediante gesti di pace, in questo tempo segnato dagli orrori della guerra, e con opere di compassione verso chi è nel bisogno, di cuore invia quanti si sono uniti nel cortese pensiero la benedizione apostolica con uno speciale ricordo per i cari degenti di codesta Casa».
In questo giorno speciale, sono tre le motivazioni che tengono uniti i figli di Casa Sollievo: oltre all’anniversario di inaugurazione dell’Ospedale, anche la nascita dei Gruppi di Preghiera di Padre Pio e il quinto anniversario della nascita al Cielo dell’amato vescovo Michele Castoro, presidente dell’Opera dal 2009 al 2018.
Ed è proprio a questi tre importanti punti che Padre Franco ha fatto riferimento nella sua omelia.
«La funzione di questa Casa – ha affermato – è essenzialmente quella di avere sempre posti disponibili all’accoglienza e alla cura, non solo fisica e clinica, ma una cura completa dell’intera persona e delle sue relazioni: come desiderava Padre Pio, costruire un ambiente che parli di famiglia e faccia sentire a casa i ricoverati perché solo così daremo la cura migliore che guarisce fisico, animo e relazioni».
«Il secondo pensiero – ha continuato – lo rivolgo ai Gruppi di Preghiera di Padre Pio che oggi celebrano la Festa della Carità, legata proprio a Casa Sollievo che Padre Pio definisce la casa comune dove tutti i Gruppi sparsi nel mondo si possano ritrovare e, ovunque siano, si sentano “posizioni avanzate”. I Gruppi devono sentirsi ovunque “vivai di fede e focolai d’amore” e riconoscere in Casa Sollievo un punto di riferimento, affinché questa fede e questo amore diventino una testimonianza veramente mondiale».
Un pensiero speciale, Padre Franco l’ha infine rivolto al compianto vescovo Michele Castoro, mancato in questo giorno di cinque anni fa che «non ho avuto l’occasione e la gioia di conoscere direttamente – ha confidato – ma che indirettamente ho conosciuto e conosco attraverso i familiari, i sacerdoti e i confratelli della diocesi che hanno collaborato con lui. Con la sua testimonianza e il suo esempio possiamo veramente insieme camminare e annunciare il Vangelo, abitare questo nostro magnifico territorio, accogliendo Cristo Trasfigurato. Nel suo nome e con il suo aiuto possiamo avere la certezza che siamo sulla buona strada perché siamo orientati sempre in nomine Jesu».