L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), che fa parte dell’OMS, ha valutato per la prima volta la cancerogenicità dell’aspartame. Gli esperti dell’Agenzia, riuniti dal 6 al 13 giugno, hanno concluso che il dolcificante “può essere cancerogeno per l’uomo”, inserendolo nella categoria 2B.
“La valutazione da parte dello IARC sull’aspartame come possibile cancerogeno conferma ancora una volta l’importanza e la predittività degli studi di cancerogenesi sperimentale condotti dal Centro di Ricerca sul Cancro Cesare Maltoni dell’Istituto Ramazzini – commenta il direttore, Daniele Mandrioli – Partiti nel 1998 dall’idea del professor Cesare Maltoni, e condotti successivamente dal dott. Morando Soffritti e dalla dott.ssa Fiorella Belpoggi insieme ai ricercatori del Centro di Ricerca, gli studi sperimentali sugli effetti a lungo termine dell’aspartame svolti dall’Istituto hanno evidenziato per primi gli effetti cancerogeni sperimentali di questa sostanza”.
In particolare, il Centro di Ricerca del Ramazzini ha realizzato due studi a partire dalla vita embrionale (su ratto e topo) e uno studio a partire dalla vita adulta (su ratto), dove si sono evidenziati effetti cancerogeni su diversi organi e tessuti. Successivamente, diversi studi epidemiologici sull’uomo emersi hanno poi mostrato effetti cancerogeni sugli stessi organi, in particolare al fegato.
Gli studi dell’Istituto Ramazzini sono stati considerati nelle valutazioni di cancerogenicità dell’aspartame da parte del Working Group IARC, che ha inoltre richiesto all’Istituto Ramazzini ulteriori dati e analisi statistiche sui tumori linfoidi e mieloidi osservati negli studi che sono stati prontamente forniti e pubblicati. Gli studi sperimentali dell’Istituto Ramazzini sono stati infine citati nella valutazione del Working Group IARC che ha classificato come possibile cancerogeno l’aspartame (Gruppo 2B).
Il Centro di Ricerca sul Cancro “Cesare Maltoni” della Cooperativa Sociale Onlus Istituto Ramazzini, che ha sede a Bologna, con oltre 200 composti studiati in oltre 50 anni di attività, è il più grande programma di cancerogenesi sperimentale d’Europa e i suoi studi hanno spesso contribuito in maniera rilevante alle valutazioni da parte di IARC di cancerogeni quali cloruro di vinile, amianto, benzene, fluoro-edenite.
“L’indipendenza è un principio cardine della nostra Cooperativa Sociale ONLUS, eredità del fondatore Cesare Maltoni – conclude il direttore dott. Mandrioli -. Gli studi sono stati principalmente finanziati dalla Cooperativa e dai suoi soci, oggi 36.000 mila. A loro va il nostro più grande ringraziamento”