𝗠𝗮𝗻𝗰𝗮𝗻𝗼 𝗶 𝗺𝗲𝗱𝗶𝗰𝗶. 𝗘̀ 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗹𝗮 𝗰𝗿𝗶𝘁𝗶𝗰𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗮𝗻𝗶𝘁𝗮̀ 𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮𝗻𝗮 𝗲 𝗽𝘂𝗴𝗹𝗶𝗲𝘀𝗲 𝗶𝗻 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲. 𝗘 𝘀𝘂 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗽𝘂𝗻𝘁𝗼 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗱𝗮𝗿𝗲 𝗯𝗮𝘁𝘁𝗮𝗴𝗹𝗶𝗮, 𝗺𝗮 𝗱𝗶 𝗯𝗿𝘂𝘁𝘁𝗼.Ieri ho portato la questione in Consiglio regionale, poiché non si può continuare a far finta di nulla.L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ormai da due anni ha fatto emergere il problema in tutta la sua gravità. E in estate la situazione si aggrava.Pretendiamo, giustamente, efficienza e gratuità dal Servizio sanitario nazionale ma ci sfugge il problema che sta alla fonte: la mancanza di medici.Come si pensa di operare tumori o altre patologie se tutti gli anestesisti sono pochi e impegnati nelle terapie intensive?I numeri non mentono: gli ospedali si possono riempire di posti letto e attrezzature, basta fare una gara d’acquisto e pagare col bonifico, 𝗺𝗮 𝗶 𝗺𝗲𝗱𝗶𝗰𝗶 𝗱𝗼𝘃𝗲 𝗹𝗶 𝗽𝗿𝗲𝗻𝗱𝗶, 𝗮𝗹 𝘀𝘂𝗽𝗲𝗿𝗺𝗲𝗿𝗰𝗮𝘁𝗼? 𝗟𝗶 𝗳𝗮𝗰𝗰𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗮 𝗰𝗲𝗿𝗮 𝗽𝗼𝗻𝗴𝗼?𝗟𝗮 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗶𝗼𝗻𝗲, purtroppo, 𝗻𝗼𝗻 𝗲𝗻𝘁𝗿𝗮 𝗻𝗲𝗹 𝗱𝗶𝗯𝗮𝘁𝘁𝗶𝘁𝗼 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗼.Dietro questa inadeguatezza – che paghiamo a caro prezzo (𝗺𝗲𝗻𝗼 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗶, 𝗺𝗲𝗻𝗼 𝗱𝗶𝗮𝗴𝗻𝗼𝘀𝗶 𝗲 𝗺𝗲𝗻𝗼 𝗽𝗿𝗲𝘃𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲) – ci sono evidenti incapacità della classe politica di gestire la sanità pubblica e interessi di casta che possono ricondursi al mai superato sistema di baronato universitario. Il mercato della salute e quello economico prevalgono sulla visione moderna di salute pubblica che ormai nel 2022 dovrebbe essere lo standard, tenendo presente il buon governo della spesa e la tutela delle fasce più deboli della popolazione. Ma così non è.E dunque, 𝘀𝗲 𝗰𝗶 𝘀𝗶 𝗰𝗵𝗶𝗲𝗱𝗲 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗻 𝗖𝗮𝗽𝗶𝘁𝗮𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗶 𝗣𝗿𝗼𝗻𝘁𝗼 𝘀𝗼𝗰𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 𝗲 𝗮𝗹𝗰𝘂𝗻𝗶 𝗿𝗲𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗶𝗻 𝘀𝗼𝗳𝗳𝗲𝗿𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗲̀ 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝗻𝗼𝗻 𝗰𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗺𝗲𝗱𝗶𝗰𝗶. È inutile insistere. Ci si può lamentare sui social fino allo sfinimento. Medici non ce ne sono. Ve l’ho già detta quella dei medici precari in pronto soccorso che non possono accedere ai concorsi per… medici di pronto soccorso. 𝗔 𝘀𝗲𝘁𝘁𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 𝟮𝟬𝟮𝟭 𝗹𝗮 𝗺𝗶𝗮 𝗺𝗼𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 in cui evidenziavo che, a fronte di una carenza cronica di medici, abbiamo medici del 118 che prestano servizio da anni e praticamente tengono in piedi tantissime strutture di Pronto Soccorso – Medicina d’Accettazione ed Urgenza del sistema sanitario pugliese che però non possono essere stabilizzati, perché manca loro la specializzazione in medicina e chirurgia di accettazione ed urgenza, 𝗲̀ 𝗮𝗿𝗿𝗶𝘃𝗮𝘁𝗮 𝗶𝗻 𝗔𝘂𝗹𝗮 𝗲 𝗮 𝘀𝗲𝘁𝘁𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 𝘀𝗶 𝗲̀ 𝘁𝗿𝗮𝘀𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘁𝗮 𝗶𝗻 𝘂𝗻 𝗲𝗺𝗲𝗻𝗱𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝘃𝗼𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗹𝗹’𝘂𝗻𝗮𝗻𝗶𝗺𝗶𝘁𝗮̀. In questo modo abbiamo impegnato la Giunta regionale a fare pressione nella Conferenza Stato-Regioni affinché questa legge (insensata) cambi. Eppure nulla si è mosso e la situazione si è aggravata.𝗖𝗶𝗿𝗰𝗮 𝘂𝗻 𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗳𝗮 𝗵𝗼 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗼 𝘂𝗻𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗼𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝗹𝗲𝗴𝗴𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹’𝗮𝘂𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗯𝗼𝗿𝘀𝗲 𝗱𝗶 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗮𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗶𝗻 𝗺𝗲𝗱𝗶𝗰𝗶𝗻𝗮 𝗮𝗱 𝗲𝗿𝗼𝗴𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗿𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲. Ho proposto di parametrare la spesa annuale relativa ai nuovi contratti di formazione specialistica in medicina, finanziati dalla Regione Puglia, ad almeno la spesa annuale complessiva sostenuta per i collaboratori e consulenti esterni del Consiglio regionale. Quindi, quanto si spende per il lavoro dei consiglieri regionali tanto bisogna in proporzione spendere per le borse di studio dei futuri medici da cui dipenderà la qualità della vita del nostro territorio. Bisogna mettere al primo posto il miglior interesse del cittadino pugliese. Se si continua ad aspettare, tra imbuti formativi e inevitabili pensionamenti, nei prossimi anni avremo ospedali vuoti e pazienti a casa.Quindi preannuncio che mi muoverò con una serie di iniziative dirompenti. 𝗜𝗻𝘀𝗼𝗺𝗺𝗮, 𝗳𝗮𝗿𝗼̀ 𝗰𝗮𝘀𝗶𝗻𝗼.