Il sisma del 23/11/1980 causò 2.914 morti e 280.000 sfollati. Anche quattordici comune del foggiano furono colpiti da questo sisma.
PER NON DIMENTICARE
Chi non c’era non può capire, chi c’era non può dimenticare quegli istanti infiniti che dividono lo smarrimento dalla paura. La vita si sgretola davanti agli occhi ancora pieni di lacrime sulle macerie di quel dolore. 23 novembre 1980, ore 19:34: la terra trema per 90 interminabili secondi. Una scossa di magnitudo 6.9, colpisce la Campania e la Basilicata causando 280.000 sfollati, 8.848 feriti e, e quasi 3000 morti. È il terremoto più potente degli ultimi 100 anni. Conza della Campania, l’epicentro del sisma, viene completamente rasa al suolo e ancora oggi, quarantuno anni dopo, sono visibili le conseguenze di quel disastro. Le province di Salerno, Avellino e Potenza sono tra le più colpite, circa 20.000 alloggi sono distrutti e mai recuperati, ma la ferita più profonda che logora le coscienze davanti alla sofferenza di chi ha perso tutto è il solito cancro inestirpabile del nostro Paese: quell’incubo chiamato corruzione che non ha pietà di nessun dolore. Il sisma fu avvertito forte anche nell’intera Capitanata.