Ho avuto il privilegio di partecipare ad una video conferenza con il ministro Provenzano. Beppe ha voluto ascoltare l’opinione dei capigruppo e dei segretari regionali del PD del Mezzogiorno. In breve, abbiamo condiviso alcune riflessioni. Sburocratizzare, accelerare, tradurre le misure annunciate in azioni che si realizzano rapidamente per sostenere i cittadini e le imprese. E’ la prima urgenza.
Sara’ poi necessario consolidare il sistema di ammortizzatori sociali messi in campo per l’emergenza, e dovra’ considerarsi la possibilità di aumentare almeno a 800 euro la misura del bonus erogato ai lavoratori autonomi. E’ il tempo di adeguare lo strumento del reddito di cittadinanza con l’intento di accentuarne la funzione universalistica. Io a questo riguardo credo che non possa piu’ ignorarsi il tema dei lavoratori stranieri, che oltre ad essere un “fattore” per la nostra economia possono costituire la “benzina” di cui ha bisogno il Paese per ripartire.
E’ sotto gli occhi di tutti che si debba aprire una fase due. Ma l’esigenza di tutela della salute deve restare l’obiettivo principale. Se sara’ il caso riteniamo debba considerarsi la possibilità di una ripresa delle attività a due velocità, cominciando dalle aree del Paese che non corrono rischi sanitari.
I fondi europei già disponibili vanno sicuramente rimodulati, ma non deve corrersi il rischio di sottrarre risorse destinate allo sviluppo e la coesione, reindirizzandole dalle regioni meridionali al nord.
Assieme ad altri ho sostenuto che sulle prescrizioni sanitarie, i tempi della ripresa, l’utilizzo delle risorse disponibili, lo Stato non deve svolgere mere funzioni di indirizzo e coordinamento, ma deve governare l’intero territorio nazionale, limitando quegli eccessi di protagonismo regionale che rischiano di generare confusione e spesa improduttiva. Abbiamo inoltre convenuto che data l’imminenza della stagione turistica ci si debba sforzare di indicare le modalità in cui essa possa svolgersi al meglio non mettendo a rischio la salute dei cittadini, ma soprattutto che si debba avere un piano per sostenere il comparto turistico e il suo indotto che rischiano di venire devastati dagli effetti della pandemia.E infine, le scommesse per l’immediato futuro. Rafforzamento dei capitali pubblici da investire nella ripartenza; scuola, formazione e ricerca; sanità pubblica e nuovo welfare; integrazione sociale e culturale; “digitalizzazione” di tutto il Paese.Credo siano questi i primi capitoli da scrivere del libro della ripresa.