L’Abruzzo premia il centrodestra ed elegge Marco Marsilio alla presidenza della regione: netto il risultato, affluenza però in forte calo. Marsilio raccoglie, quando sono state scrutinate poco più del 70% delle schede, il 49,1% dei consensi, staccando il candidato del centrosinistra allargato Giovanni Legnini che si ferma al 31,2%.
Il M5S finisce terzo con il 19,1% dei voti. Le due province che hanno premiato più di tutte il centrodestra sono state L’Aquila e Teramo: qui il centro destra ha superato agevolmente la soglia del 50% (all’Aquila addirittura al 53,6%).
Il sistema elettorale abruzzese è di tipo proporzionale, con una soglia di sbarramento del 4% per le liste non coalizzate e del 2% per quelle inserite all’interno di una coalizione, e non prevede ballottaggio. Viene eletto presidente il candidato che al termine dello spoglio ha ottenuto un voto in più degli altri. È previsto un premio di maggioranza: alla lista (o alla coalizione) che appoggia il candidato presidente eletto viene garantito un numero minimo di 17 seggi (circa il 60% del totale).
Alle ore 12 di domenica 10 febbraio la percentuale degli elettori che si è recata alle urne in Abruzzo, per eleggere presidente di Giunta e Consiglio regionale, è stata del 13,42%.
Alle ore 19 di domenica 10 febbraio la percentuale degli elettori che si è recata alle urne in Abruzzo, per eleggere presidente di Giunta e Consiglio regionale, è stata del 43%.
Alle ore 23 di domenica 10 febbraio la percentuale degli elettori che si è recata alle urne in Abruzzo, per eleggere presidente di Giunta e Consiglio regionale, è stata del 53,12%.