12 Dicembre 1969: il pomeriggio di morte a Piazza Fontana

Interno della Banca Nazionale dell’Agricoltura dopo l’esplosione delle 16:37

17 morti e circa 80 feriti: questo il responso della strage di Piazza Fontana a Milano, presso la sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura.


Alle 16:37 di quel pomeriggio del 12 Dicembre 1969 un ordigno contenente 7 chili di tritolo, posizionato nella grande sala a cupola dell’edificio, fu fatto esplodere portando a compimento il primo degli attentati terroristici più feroci messi in atto in quegli anni in Italia.

Il buco lasciato dalla bomba sul pavimento della sala

Erano “Gli anni di piombo”, iniziati alla fine degli anni Sessanta e per tutto il decennio successivo, quando L’Italia vide il susseguirsi di atti terroristici, attuati senza un reale movente, che rientravano nello spietato disegno della “Strategia della tensione”.
Attentati rivolti contro cittadini comuni per destabilizzare gli equilibri politici e sociali.
Sono questi gli anni anche di altre stragi come quella in Piazza della Loggia a Brescia nel 1974 con 8 morti, la strage del treno Italicus sempre nel 1974 con 12 morti e, la più sanguinosa di tutte, quelle alla stazione di Bologna del 2 Agosto 1980 con 85 vittime

Un periodo buio della storia d’Italia quello degli attentati terroristici, che hanno insanguinato il Paese causando moltissime vittime e un clima di tensione e paura che si è riversato nella sfera sociale.