“Sono anni ormai che il Gino Lisa di Foggia costituisce l’unica preoccupazione della classe dirigente della Provincia di Foggia in ordine all’allungamento della pista.
Nessuno però evidenzia che non solo quella struttura è stata tenuta in piedi nel passato, con consigli di amministrazione devastanti, utilizzata per motivazioni apprezzabili diverse ma che registrava un’utenza insufficiente senza autonomia gestionale dell’aeroporto.
Che cosa rispondono le persone, le istituzioni, le categorie, all’interrogativo che il Generale Preziosi mi ha posto ieri mattina a Roma: “… e allora, che facciamo di Amendola? Avete abbandonato l’idea di utilizzare quel sito? Che fanno gli Enti e le Istituzioni di Foggia?”
L’aeronautica militare, direzione generale, seppure con enormi difficoltà, l’anno scorso è scesa con tutte le alte cariche, ha prodotto una conferenza stampa alla presenza del Ministro Mauro, ma dopo quell’incontro nessuno, dico nessuno, ha più ripreso quel discorso e quella ipotesi operativa che avrebbe fornito molti elementi di valutazione e di contributo operativo al trasferimento, poi, della struttura al Gino Lisa, vanificando una opportunità irripetibile.
Bando alle ipocrisie, ai lamenti, alle mancate realizzazioni, esaminiamo la cruda realtà e ci rendiamo conto che la Provincia di Foggia è l’ultima d’Italia in graduatoria; non esistono piani di sviluppo, di viabilità, progetti, cura degli appalti (vedi circumsanseverina già finanziata e non ancora appaltata); oggi purtroppo la Capitanata sopravvive per le iniziative di alcuni imprenditori che hanno compreso che stando lontano dalla politica politichese, gestita ad usum delphini, non solo non paga, ma è deleteria.
A tal proposito mi preme evidenziare che dobbiamo continuare a combattere la battaglia seria per il Gino Lisa, ma attiviamo con urgenza l’opportunità Amendola, perché così facendo offriremo un esempio di coerenza ai cittadini frastornati e contestualmente, raccogliamo tutte le forze vive della Provincia di Foggia per realizzare una politica di sviluppo complessivo con un piano industriale credibile non mirato a gruppi di potere ballerini della politica che usano le istituzioni per interessi economici personali, ma uccidono l’economia di una Provincia.
È un auspicio, un invito a cambiare metodo, mentalità operando solo ed esclusivamente nell’interesse della Capitanata.
Gli egoismi, i calcoli elettorali, le interrogazioni sterili non sono operativi e quindi tutti insieme e senza demagogia riprendiamo a fare politica”.
Consigliere Regionale
dott. Francesco Damone