Segue comunicato stampa ufficiale del Coordinamento Provinciale di Futuro e Libertà di Foggia; la responsabilità del contenuto è ESCLUSIVAMENTE dell’autore.
L’8 febbraio ricorre il quattordicesimo anniversario della scomparsa di Pinuccio Tatarella, il Ministro dell’armonia. Figura tanto cara al centrodestra italiano, apprezzata e stimata anche da chi era in campo avverso. Per non dimenticare una personalità così importante nello scenario politico nazionale, venerdì 10 febbraio ore 18:00 nella sala consiliare del Comune di Cerignola, sua città natale, i circoli Futuro e Libertà per l’Italia di Capitanata e il settimanale Puglia d’oggi, da lui fondato nel 1959, lo ricorderanno con un convegno.“Se ci fosse.. Pinuccio. L’Italia fra la seconda e la terza Repubblica” Al dibattito, preceduto dai saluti degli onorevoli Francesco Divella, Coordinatore regionale di FLI, Angelo Sanza, Coordinatore regionale UdC ed Enzo Pece, coordinatore del circolo FLI di Cerignola, interverranno Fabrizio Tatarella, Coordinatore provinciale FLI e Direttore Puglia d’Oggi, Rocco Buttiglione, Vice Presidente della Camera dei Deputati, Michele Emiliano Sindaco di Bari, Carmelo Briguglio, Vice Presidente Deputati FLI, Gennaro Sangiuliano Vice direttore del Tg 1 e già direttore del quotidiano “Roma” di Pinuccio Tatarella.
Mercoledì 8 febbraio, a Bari, invece, una Santa Messa sarà celebrata alle ore 19.00 nella Chiesa di San Ferdinando in suffragio di Pinuccio Tatarella.
PINUCCIO TATARELLA
Giuseppe Tatarella, che fu sempre per tutti “Pinuccio”, nacque a Cerignola il 17 settembre del 1935, primo dei quattro figli di Cesidio ed Anna. Suo padre aveva sviluppato l’originaria attività di ciabattino in fornitore di pellami per i suoi colleghi e successivamente in commercio di calzature, dando vita ad un’azienda tuttora prospera. Pinuccio compì gli studi classici al “Bonghi” di Lucera e allo “Zingarelli” di Cerignola, maturando fin dall’adolescenza una collocazione politica a destra che fu definitivamente sancita, negli anni dell’Università (si laureò in Giurisprudenza a Bari) dai moti per Trieste italiana e dai fatti d’Ungheria. Militante delle organizzazioni giovanili del Movimento Sociale Italiano, il giovane Pinuccio Tatarella fu presto apprezzato e notato sia dall’onorevole Ernesto De Marzio sia dal “patriarca” della destra barese, l’ex-ministro Araldo di Crollalanza. Alla militanza politica e allo studio Tatarella unì ben presto l’attività giornalistica, che si espresse prima con l’agenzia giornalistica “Sud As” (Agenzia Stampa Sud, per l’appunto) e poi con il periodico “Puglia d’Oggi”, da lui fondato nel 1959, a soli ventiquattro anni. Proprio le battaglie condotte per il tramite di questo piccolo giornale, che sfidava l’indiscusso potere democristiano della Bari dell’epoca, contribuirono a costruire la popolarità di Tatarella, che entrò in Consiglio Comunale prima di compiere trent’anni. Nel 1970 fu tra i consiglieri della Prima Legislatura della Regione Puglia, venendo rieletto nel 1975. Nel 1979, dopo una prima candidatura dall’esito sfortunato e dopo che la scissione di Democrazia Nazionale aveva bruscamente interrotto il rapporto politico con Ernesto De Marzio, venne eletto alla Camera. Punto di riferimento dell’ala più moderata del Movimento Sociale, interprete di un nazionalismo “afascista”, Tatarella negli anni Ottanta visse fasi alterne nel partito, fin quando, nel 1991, contribuì in modo determinante al ritorno di Gianfranco Fini alla segreteria del partito. Il repentino declinare della Prima Repubblica seguito al crollo del Muro di Berlino faceva intuire a Tatarella le possibilità che si aprivano per una destra moderna e libera dai vincoli ideologici del passato. Fu, perciò, fra i principali promotori e registi della cosiddetta fase di “sdognamento” del Msi, che toccò il suo apice con le amministrative del 1993, che fecero sfiorare al partito la conquista di Roma e di Napoli e gli fecero ottenere quella della “roccaforte rossa” di Cerignola con il fratello Salvatore Sindaco dal 93 al 99. Dopo le elezioni del 1994 e la formazione del Governo Berlusconi, Tatarella fu il primo esponente della destra postfascista chiamato nel dopoguerra ad un incarico di Governo: fu Vicepresidente e ministro delle Poste e Telecomunicazioni. La sua relativamente breve esperienza ministeriale è ricordata, soprattutto, per la polemica contro i “poteri forti” che impastoiavano l’azione delle istituzioni e degli organismi democraticamente eletti, e per le capacità di mediazione che gli guadagnarono il soprannome –da lui gradito- di “Ministro dell’Armonia”. Fu l’autore della legge elettorale per le Regioni chiamata “Tatarellum”. Fu tra i principali promotori e registi della nascita di Alleanza Nazionale, del cui gruppo parlamentare fu presidente del 1995 al 1999. Fra il 1997 e il 1998 ricoprì l’incarico di vicepresidente della Commissione Bicamerale per le Riforme Istituzionali e fu anche assessore alla Cultura del Comune di Bari. In quegli anni lavorò al laboratorio politico di “Oltre il Polo”, ossia di una casa comune di tutti i moderati italiani che non si riconoscevano nella sinistra; un soggetto politico che nella sua visione avrebbe dovuto avere una struttura confederale, di alleanza fra diversi. La morte prematura, dovuta ad una patologia epatica ed avvenuta a Torino l’8 febbraio del 1999, gli impedì di realizzare il suo disegno. Tatarella, la sua riflessione culturale e il suo percorso politico conservano comunque intatto il loro rilievo nella storia italiana del dopoguerra.