Costituita la II^ Commissione Mercato per il monitoraggio dei “prezzi all’origine” dell’oliva Peranzana.

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I soci del Consorzio e gli operatori della filiera olivicolo olearia dell’Alta Daunia, riuniti in assemblea presso la sede del Consiat di Torremaggiore, hanno deliberato la costituzione della II^ Commissione Mercato per il monitoraggio dei “prezzi all’origine” dell’oliva Peranzana.
Tale strumento, richiesto e sostenuto dalla parte agricola, intende regolamentare e assicurare maggiore trasparenza al mercato olivicolo attraverso un sistema organizzato di filiera e l’applicazione di un “disciplinare di qualità / merceologico di prodotto”. In tal senso si intende impedire le ormai “storiche” speculazioni commerciali a danno degli olivicoltori al fine di prevenire e condividere alcune “criticità” ormai strutturali nel nostro territorio che inesorabilmente danneggiano il sistema produttivo agricolo e agroalimentare.
In tal modo sarà più agevole trattenere un “valore aggiunto” che ogni anno prende strade lontane dal nostro mercato e tende a ridurre la redditività del settore ormai in piena crisi strutturale.
– Si precisa che tale organo ha l’obiettivo unico di “monitoraggio del mercato” e non di determinazione dei prezzi di mercato delle olive; da quest’anno, inoltre, grazie ad una convenzione stipulata con la CCIAA di Foggia, per il tramite di Aprol Foggia, saranno forniti i prezzi di mercato all’ufficio mercuriale dell’Ente rilevati in sede di commissione.
In relazione alle problematiche affrontate nella precedente campagna olivicola è opportuno riassumere le variabili che condizionano negativamente la filiera:
– “raccolta anticipata” delle olive ( addirittura da metà ottobre ) e “corsa alla raccolta” che spesso determina la saturazione dei centri di raccolta con conseguente blocco del mercato e svendita delle produzioni;
– concentrazione della raccolta in un periodo di tempo molto più breve rispetto agli anni precedenti (circa 40 giorni di raccolta), aspetto molto delicato che influenza non solo la resa ma anche la gestione degli impianti di stoccaggio, frantoi ecc ;
– condizionamento e monopolio di mercati extraregionali che impongono prezzi e quantitativi sfruttando la debolezza organizzativa del sistema produttivo dell’Alta Daunia;
– condizioni contrattuali “olivicoltore / squadre di raccolta olive” (contoterzisti) poco chiare: d’ora in avanti è necessario definire una contrattazione basata sui parametri di qualità (olive pulite, integre, senza terra e fogliame ecc.). Metodi e abitudini di raccolta che non tengono conto dei parametri condizionano negativamente la quotazione delle olive e la resa reale in olio con conseguenti speculazioni e scarsa trasparenza dei prezzi;
– ridotta comunicazione tra gli operatori della filiera e scarsa capacità di organizzare un “sistema a rete”.

– Prospettive per il futuro:
Al fine di prevenire tali criticità e intervenire con azioni correttive immediate la Commissione, per l’imminente campagna olivicolo – olearia, suggerisce quanto segue:
– incentivare gli operatori olivicoli ad aderire a un “sistema organizzato a rete” basato sull’applicazione di regole e procedure di mercato condivise anche per un rapporto più collaborativo con gli interlocutori di mercato (frantoiani, commercianti ecc);
– far accrescere la consapevolezza dell’utilità di operare in “filiera”, favorendo nel contempo una maggiore “cultura alla qualità” e alla crescita professionale degli operatori;
– qualificare le produzioni attraverso l’applicazione di disciplinari tecnici merceologici, unico strumento in grado di valorizzare le produzioni in tutte le fasi della filiera;
– organizzare la fase agricola attraverso una seria programmazione della campagna produttiva: modalità della raccolta e dei conferimenti, comportamenti degli operatori, procedure logistiche ecc. Ciò permetterebbe di regolarizzare e strutturare il mercato locale nonché di incentivare la trasformazione in loco delle olive al fine di “calmierare” i prezzi di mercato dell’olio ed evitare ulteriori speculazioni commerciali;
– incentivare la creazione di una struttura organizzata in grado di fare massa critica e svolgere azioni di miglioramento qualitativo per la filiera;
– ampliare il confronto e il dialogo con tutte le organizzazioni di settore del territorio nonché con gli enti pubblici e privati che sostengono le ragioni dell’agricoltura al fine di scongiurare crisi di mercato deleteri alla redditività del settore.
– Nell’ultima campagna la Commissione ha invitato più volte gli operatori ad elevare gli “standards di qualità” del prodotto e ad assumere comportamenti virtuosi sia nella raccolta delle olive (es. l’uso dei pettini in modo improprio determina forti percosse alle drupe deteriorandole, come la riduzione di impurità, terra e fogliame che hanno condizionato la qualità e le rese in olio), sia durante la gestione delle olive presso i centri di raccolta.
– Questi ultimi, infatti, sono stati invitati a remunerare le aziende olivicole in relazione ai parametri di qualità del prodotto conferito e ad attenersi al rispetto dei disciplinari e delle procedure di mercato condivise in sede di Commissione.
– C’è consapevolezza che con l’operato della Commissione Mercato non si possa risolvere in tempi brevi le numerose problematiche compreso quella della redditività agricola, in forte decremento. E’ necessario pertanto offrire agli operatori punti di riferimento utili al fine di perseguire gli obiettivi della qualità e della trasparenza di mercato lungo l’intera filiera.
– A tal proposito è utile ricordare che nell’annata 2011 i prezzi non sono mai scesi al di sotto delle 30 €/q.le nonostante agli inizi di novembre 2011 sia partita una forte speculazione internazionale a danno dell’olio e.v. italiano che ha fatto registrare una massiccia riduzione dei prezzi all’origine con quotazioni sino a € 240/q.le. Tale aspetto condiziona inevitabilmente la quotazione delle olive e in particolare della cv Peranzana, notoriamente varietà a bassa resa in olio.
La presenza degli operatori olivicolo – oleari della filiera intorno ad un tavolo è la prova del nove ed il primo passo per un sistema organizzato, ancora oggi in fase embrionale, ma che ha già fissato obiettivi importanti di medio periodo.
La crescita del nostro territorio non può prescindere dal miglioramento della competitività del sistema agricolo e agroalimentare in un contesto di filiera integrata orientata alla valorizzazione delle produzioni. Tale prospettiva deve essere supportata da servizi qualificati che possono offrire un contributo determinante al raggiungimento di questi obiettivi.
Si auspica che queste piccole indicazioni possano essere accolte favorevolmente dalla filiera agricola anche per rispondere correttamente alle reali esigenze del territorio in un ottica di consolidamento delle forme associate a cui deve aggiungersi il sostegno di tutte le parti sociali che dovranno sostenere con forza un piano urgente di tutela e rilancio delle nostre produzioni olivicole – olearie per assicurare un reddito dignitoso all’intero sistema agricolo.
Torremaggiore, 15.10.2012
Ing. Giuseppe Lipartiti – Presidente
Dr Agr. Nazzario D’Errico – Coord. Tecnico