Luca di Montezemolo: “Il decreto andava fatto ma non affronta i veri nodi strutturali”

“Il decreto andava fatto, urgentemente” ma la manovra appena varata “non è all’altezza dell’emergenza in cui si trova il Paese e soprattutto non affronta i veri nodi strutturali”. “Ancora una volta è un rimedio insufficiente” giunto  “dopo che per mesi ci siamo sentiti raccontare che tutto andava bene”, quando “ad ogni dato negativo seguiva sempre una rassicurazione del governo.”


Come ha dichiarato Luca di Montezemolo in un’intervista al Corriere della Sera, “ci sono tre priorità assolute che vanno messe in cima all’attività di governo: aggredire drasticamente il debito pubblico e riportarlo sotto il 100% del Pil, diminuire i costi di gestione del Paese. Rimuovere tutti gli ostacoli allo sviluppo delle imprese”.

Il presidente di Italia Futura sostiene che “prima di mettere le mani nelle tasche dei cittadini bisogna ribaltare il rapporto: lo Stato deve assumersi l’80% dell’onere di questo risanamento. E solo dopo aver dato l’esempio può chiedere il 20% ai cittadini”. Come? Vendendo e dismettendo il proprio patrimonio.

Quello del prelievo sui redditi oltre 90 mila euro è invece uno scandalo puro e semplice. Meglio varare un’imposta una tantum sui patrimoni superiori ai 5 o ai 10 milioni di euro, andando a colpire in questo modo anche gli evasori. Una cosa è chiedere un contributo di solidarietà a me o a Berlusconi, una cosa è colpire un dirigente con famiglia a carico che vive di stipendio, paga quasi il 50% di tasse e vede persone intorno a sé che guadagnano molto di più dichiarando poco o nulla».

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