Segue comunicato stampa ufficiale della Segteteria Politica dell’on.Avv. Giandiego Gatta (PdL); la responsabilità del contenuto è ESCLUSIVAMENTE dell’autore.
Per senso di responsabilità non ho finora inteso rilasciare dichiarazioni avventate sulla vicenda relativa al futuro dell’ospedale sipontino, ma, considerata la ridda di voci circolanti, l’irrefrenabile impulso di taluni a crearsi visibilità, spesso cavalcando posizioni demagogiche e strumentali, tenuto altresì conto delle più che fondate e legittime preoccupazioni del personale sanitario e dell’utenza che -giova rammentarlo- supera i centomila abitanti, ricomprendendo le popolazioni dei comuni viciniori, non intendo più esimermi dall’intervenire, dicendo subito che sono in attesa dall’assessore regionale alla Sanità, Tommaso Fiore, e dallo stesso presidente Vendola, della risposta al mio ordine del giorno presentato il 4 Luglio u.s.. All’esito del mio intervento in Consiglio Regionale, infatti, il citato assessore alla Sanità, dopo aver dichiarato di considerare meritevoli di attenzione e riflessione le ragioni poste a base del mio documento, ebbe a rassicurarmi circa una risposta precisa ai quesiti postigli sul destino dell’ospedale di Manfredonia. Ebbene, a tutt’oggi non solo tale risposta non è pervenuta, ma il suddetto nosocomio ha di fatto chiuso il reparto di ostetricia e ginecologia per ciò che attiene ai ricoveri delle gravide a termine di gravidanza, e dal primo novembre il reparto di ortopedia, entrambi per grave carenza di personale medico. Sono inoltre a rischio quasi tutti gli altri reparti, in particolare gastroenterologia, medicina interna, pediatria, psichiatria e persino il pronto soccorso, per la presenza di personale interessato alla stabilizzazione e agli incarichi non rinnovabili.
E’ evidente che la situazione è quanto mai grave e il rischio che precipiti ulteriormente -al di là delle rassicurazioni incautamente fornite da qualcuno-, con il progressivo sventramento dell’ospedale, il licenziamento del personale medico e paramedico, il possibile trasferimento di unità verso altri ospedali, il disagio sempre più crescente per le comunità locali, mi impone di richiedere all’assessore Fiore e al presidente Vendola cosa intendano realmente fare della nostra realtà ospedaliera, evitando artificiose tergiversazioni, giochi di parole, ritardi, finalizzati a mettere tutti di fronte al classico, e magari irrimediabile, “fatto compiuto”. Ho, come consigliere regionale del territorio e cittadino di Manfredonia, il diritto-dovere di esigere risposte immediate e facilmente riscontrabili nell’immediato futuro. E’ evidente che il perdurare di questo “colpevole” silenzio del governo regionale sarà ritenuto inaccettabile e mi riterrò libero di tutelare l’insopprimibile diritto della popolazione ad avere un ospedale funzionante ed efficiente nelle forme democratiche ritenute più opportune ed incisive.