Sono ancora vivi i clamori – specie sui mass media – a seguito della nuova pronuncia della Corte Costituzionale che, per l’ennesima volta, ha dovuto affermare la incompatibilità con i principi della (sempre invocata, ma sempre disattesa) Costituzione della Repubblica Italiana da parte della maggioranza legiferante che fa capo alla discutibile e discussa gestione della Regione Puglia guidata del Presidente VENDOLA.
Il Capo di SEL, infatti, è sempre pronto ad affiancare i Magistrati nelle varie inaugurazioni dell’Anno Giudiziario, agitando il testo base della nostra Repubblica, salvo poi disattenderlo e svilirlo nei fatti e nei comportamenti: la Costituzione è buona contro gli avversari politici e di impiccio rispetto alla GESTIONE CONCRETA DELLA REGIONE PUGLIA.
L’ultima fragorosa vicenda riguarda – come noto – la SANITASERVICE che già in passato è stata oggetto di critiche ed osservazioni, ma anche (come da impostazione dialogante e costruttiva) di proposte e suggerimenti mai accolti dai responsabili di quella strampalata operazione societaria.
Oggi, purtroppo (da un canto) ma ineluttabilmente (d’altro canto), i rilievi reiterati hanno acquisito una valenza oggettiva che – seppure con il ritardo congenito dei tempi delle decisioni giurisprudenziali – rendono giustizia a chi, anche in Consiglio Regionale, si era sempre battuto per assicurare trasparenza al trasferimento di lavoratori dal privato al servizio sanitario, cercando equità, uguaglianza e solidità nelle scelte.
L’operazione copia ed incolla ovviamente è stata utilizzata ad usum delphini nel senso che invece di assicurare il passaggio nel pubblico a tutti coloro che erano in servizio al 31/12/2007, ha privilegiato probabilmente metodi clientelari e familiari, includendo anche soggetti che non avevano mai avuto rapporti con la cooperativa.
Ma a prescindere da queste modalità si deve oggi registrare che l’inganno e le bugie elettorali di VENDOLA che ha ripetutamente e formalmente assunto l’impegno di internalizzare 20.000 precari sono stati spazzati via: il novello Macchiavelli (come fatto con il Senatore TEDESCO), ha solo carpito la buona fede ed il voto degli occasionali compagni di viaggio, cavalcando una effimera pseudo-soluzione con serate danzanti, festeggiamenti e applausi convinti, coltivando illusioni e lasciando macerie.
Oggi la verità è venuta – come sempre – a rivendicare la propria centralità e la propria indiscutibilità e la neve del raggiro si è sciolta, facendo emergere la disperazione ed il disorientamento di quei poveri lavoratori illusi dal pifferaio magico e dallo stesso utilizzati per affermare il proprio ego, oggi vittime della precarietà mai seriamente affrontata e con lo spettro sempre più vicino del licenziamento.
Di fronte ad un simile disastro, che riguarda anche il personale medico e non del 118, il movimento politico de “La Puglia prima di tutto”, insieme agli altri amici della opposizione consiliare, sono ancora una volta pronti a collaborare in maniera seria, responsabile e non strumentale con l’assessore FIORE, al fine di ricercare una soluzione positiva che consenta – utilizzando criteri di certezza, equità e giustizia sociale – a tutti questi operatori appesi al palo delle incertezze di avere rispose univoche.
Siamo tutti pronti ad affrontare il tema, per provare a dare risposte efficaci e giuridicamente inattaccabili anche rispetto ai principi costituzionali che rappresentato la nostra stella polare, superando le modalità clientelari delle assunzioni, le comode scorciatoie (che portano a strade non praticabili), le turbate con le gambe corte: oggi migliaia di famiglie, in una dimensione di crisi occupazionale drammatica, desiderano il concorso unanime di tutti i rappresentanti del popolo pugliese che siedono in Consiglio Regionale, affinché – d’intesa con il Ministro Raffaele FITTO – possano provare a collaborare per una definitiva parola di seria certezza.
Nei momenti difficili come questo, specie quando la prospettiva di migliaia di persone è la disperazione, una classe politica vera e sensibile non può ignorare lo status di tante famiglie e – superando barriere e steccati, accantonando liti e confronti, interpretando in maniera corretta e benevola principi intricati – deve assumere la responsabilità della propria gente e del proprio territorio.
Quindi mettiamoci al più presto insieme intorno ad un tavolo, caro assessore FIORE, e ricerchiamo una soluzione unitaria per questi precari che ripongono tutte le loro speranze in ciascuno di noi consiglieri regionali, in ciascuno di noi rappresentanti della classe dirigente.
Per poter avere l’orgoglio di poter dire che per il bene comune e per l’affermazione della giustizia e della speranza, siamo riusciti a parlare una sola lingua, quella del buon senso e dello spirito di servizio.
Grazie dell’attenzione.
Dott.Francesco Damone
Capogruppo Consiliare alla Regione Puglia – La Puglia prima di tutto