Segue comunicato dell’onorevole Michele Bordo (PD) sulla mancata riconversione dell’ospedale di Torremaggiore.
“La riorganizzazione delle strutture ospedaliere non può e non deve essere aggravata dalle disparità di trattamento tra territori”. E’ il messaggio di Michele Bordo, deputato del PD, al presidente della Giunta regionale ed all’assessore regionale alla Sanità a proposito della chiusura dell’ospedale di Torremaggiore.
Il Piano di Attuazione Locale del Piano regionale della Salute prevedeva la sua riconversione in ‘polo della riabilitazione’, accomunando il destino della struttura foggiana a quelle di comuni di altre province.
La previsione è stata rispettata per le altre realtà e non per Torremaggiore, dove già a luglio è stato chiuso il ‘punto di primo intervento’ “senza alcuna motivazione, implicita o esplicita – riprende Bordo – e senza alcuna spiegazione da parte dei vertici della ASL Foggia all’Amministrazione comunale e alla città”.
“E’ vero che il presidente Vendola si trova nella scomoda posizione di dover conciliare i tagli imposti dal Governo con la diffusione territoriale e la qualità del servizio sanitario – afferma il deputato del PD – ma non è imponendo ristrutturazioni dall’alto che si raggiunge un obiettivo così delicato sotto il profilo sociale e politico.
Il caso di Torremaggiore è emblematico di come e quanto sia sbagliata la strategia messa a punto dal presidente e dall’assessore per affrontare questa matassa, resa ancora più ingarbugliata dal blocco del turn over di medici e infermieri; così come fa emergere tutti i limiti della direzione della ASL Foggia, evidentemente disinteressata alle vicende territoriali.
Di qui al 31 dicembre c’è ancora tempo e ci sono ancora margini di manovra per ascoltare e recepire le istanze delle comunità colpite da chiusure e tagli – conclude Michele Bordo – purché Vendola riscopra per intero il senso politico della sua funzione istituzionale e metta a valore il principio della concertazione con le comunità e le organizzazioni sociali”.